3º ENCONTRO DA FAMÍLIA AGOSTINI NO BRASIL

A AFAGOSTINI - Associação da Família Agostini no Brasil está feliz em convidá-lo para o



3º ENCONTRO DA FAMÍLIA AGOSTINI NO BRASIL, dias 9 e 10 de abril de 2011.



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quarta-feira, 9 de janeiro de 2008

CURIOSIDADE 04 - Brasão na Igreja de Colleoli


Colleoli (Colle Leoli) è un antico borgo appartenente al comune di Palaia, in provincia di Pisa, regione di Toscana.

Storia [modifica]
Le sue origini risalgono all'alto medioevo, come si evince dalla struttura di castello trasformato successivamente in una villa. La costruzione viene fatta risalire ai Legoli (o Leoli), feudatari del castello di Colleoli insieme agli Agostini, a cui la proprietà è intestata dalla fine del XIV secolo e che lo trasformarono in villa e tenuta di campagna.
I Legoli ottennero la cittadinanza pisana nel 1494 con Andrea di ser Betto di Giovanni Maria. Lo stemma Legoli è ancora visibile nel Palazzo di via Toselli all'angolo di via Garofani a Pisa: di rosso alla banda d’oro, accostata in capo da uno scudetto rotondo d’argento caricato di aquila imperiale.
Numerosi documenti sono ancora conservati nell'archivio privato della famiglia Agostini, che attestano la struttura dell’edifico e descrivono i numerosi complessi costruiti nella tenuta dalla metà del XV secolo, tra cui una fornace a cui si attribuisce l'utilizzo per la raffinazione del salnitro (o nitrato di potassio ). Il salnitro veniva utilizzato nella produzione della polvere da sparo che i pisani usarono contro l'assedio fiorentino di Vicopisano e per la cottura delle decorazioni in cotto del Palazzo dell'Ussero a Pisa.
Gli Agostini ottennero la cittadinanza pisana nel 1293 con ser Bacciameus, Priore della Repubblica Pisana nel 1293, 1296, 1316 e 1336. Lo stemma Agostini è ammirabile sull’ingresso principale della villa e della chiesa di Colleoli, sul lungarno pisano a Palazzo Agostini e sulla Villa di Corliano ai Bagni di Pisa: di rosso al capo d’azzurro, caricato di tre stelle di otto raggi d’oro.
La proprietà di Colleoli fu alienata agli Ogna dal conte Alessandro di Alfredo Agostini nel 1921.

Um comentário:

Anônimo disse...

molto intiresno, grazie